Le specie protette nei mari italiani: cenni normativa di base
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La natura non è un serbatoio continuo e inesauribile di risorse da cui attingere senza preoccupazioni. Il sovrasfruttamento delle risorse del mare, il cambiamento di habitat per alcune specie, l’inquinamento diretto o indiretto del mare, possono, a lungo andare, essere causa di irreparabili danni con ripercussione anche sulla specie umana.
Per salvaguardare le specie in via di estinzione e i loro ambienti di vita, sono sorte diverse organizzazioni di protezione della natura in senso lato e sono stati stipulati trattati internazionali (convenzioni) che ogni singolo Paese firmatario ha ratificato.
L’Unione Europea ha emanato precise e puntuali direttive, nonché regolamenti, volti a tutelare e conservare gli habitat naturali e la fauna selvatica. L’Italia ha dato attuazione a queste direttive con proprie leggi ed ha aderito e ratificato le Convenzioni internazionali che vincolano il nostro paese alla tutela concreta delle specie indicate.
- Tra gli strumenti legislativi comunitari, che prevedono una protezione rigorosa delle specie, regolarmente presenti nei mari italiani, possiamo citare:
- Convenzione relativa alla conservazione della vita selvatica dell'ambiente naturale in Europa (Convenzione di Berna), 1979
- Convenzione sulla conservazione delle specie migratorie appartenenti alla fauna selvatica (Convenzione di Bonn), 1979
- Convenzione sul commercio internazionale delle specie di fauna e flora selvatiche minacciate di estinzione (Convenzione di Washington), 1973
- Direttiva Habitat 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della flora e della fauna selvatiche
- Protocollo relativo alle Zone Particolarmente Protette e alla Diversità Biologica nel Mediterraneo della Convenzione di Barcellona (Protocollo ASPIM), 1995
- Regolamento (CE) n. 1967/2006 del Consiglio del 21 dicembre 2006 relativo alle misure di gestione per lo sfruttamento sostenibile delle risorse della pesca nel mar Mediterraneo e recante modifica del regolamento (CEE) n. 2847/93 e che abroga il regolamento (CE) n. 1626/94
- Evoluzione negli obiettivi delle Convenzioni Internazionali
- Le prime convenzioni degli anni 70-80 (CITES, Bonn e Berna) tendono a convergere sulla protezione, in senso stretto, di alcune specie portando l’attenzione su specie che più comunemente associamo alla conservazione (e.g. cetacei, foca monaca, tartarughe marine).
- Negli anni 90 si assiste ad un cambiamento di tendenza con strumenti che indicano:
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la necessità di proteggere la biodiversità tramite la conservazione di habitat e di specie (e.g. Direttiva CEE Habitat)
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la necessità di proteggere la biodiversità marina tramite la conservazione di habitat e di specie (e.g. il Protocollo ASPIM, della Convenzione di Barcellona)
Nella Tabella sono riportate alcune tra le specie soggette a norme di protezione che si possono rinvenire nei mari italiani