Modalità Operative
Le modalità operative di intervento variano in relazione al tipo di «attuazione operativa» che si dovrà affrontare e possono essere condizionate dal tempo di permanenza in mare della sostanza inquinante. Particolarmente di dovrà agire per limitare il danno ambientale, indirizzando gli sforzi per conseguire la maggiore rapidità nell'intervento di bonifica che dovrà tendere alla: eliminazione della fonte inquinante e alla rimozione meccanica di quanto sversato in mare.
- Segnalazione dell'inquinamento
Ricevuta la prima notizia riguardante un inquinamento, anche di origine ignota, ovvero un sinistro che stia causando o sia suscettibile di causare sversamento di idrocarburi o, comunque, immissione di sostanze nocive in mare, l’Autorità marittima locale, salvo che la fonte sia di per sé garanzia di veridicità e completezza dell’informazione, è tenuta a disporre ogni misura tesa a:
- verificare l’attendibilità della segnalazione;
- acquisire ogni dato utile e necessario per formulare una valutazione, la più completa, sull’ampiezza e la portata del fenomeno.
A tal fine utilizza i mezzi a propria disposizione per eseguire l’opportuna “attività di ricognizione” per la quale, ove necessario, può essere richiesto tramite il locale Servizio Supporto Navale di Zona Marittima, alla Centrale Operativa (C.O.) del Comando Generale delle Capitanerie di Porto l’intervento dei velivoli PL 166 DL3 della Guardia Costiera in configurazione “monitoraggio”, o, in concorso, di mezzi navali e aeromobili di altre Amministrazioni dello Stato disponibili in zona.
• Attivazione del piano locale
Verificata la veridicità della notizia e acquisite attraverso la ricognizione le informazioni necessarie, l'Autorità Marittima:
- falso allarme;
- situazione che merita di essere tenuta sotto osservazione ma per la quale non è necessario prendere, al momento, ulteriori misure;
- situazione che richiede l’attivazione del piano locale di pronto intervento, a prescindere dalla dichiarazione di emergenza locale (competenza del Capo del Compartimento Marittimo)
In ogni caso vanno informati quantomeno il Ministero dell’Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare - Direzione Generale per la Protezione della Natura, e il Ministero dell Infrastrutture e dei Trasporti , e Comando Generale delle Capitanerie di Porto - Centrale Operativa e il Centro Operativo Periferico di giurisdizione.
- Centro Comando e Controllo Antinquinamento
L’attivazione dell’emergenza locale di pronto intervento può comportare, a giudizio del Capo del Compartimento, la costituzione, nel suo ufficio, del “Centro Comando e Controllo Antinquinamento” (L.P.C.C. - Local Pollution Coordination Centre), costituito di “gruppi definiti” per le loro funzioni, che fanno capo e rispondono tutti al Capo del Compartimento che resta, per legge, il solo ed unico responsabile della direzione delle operazioni.
Il ruolo del L.P.C.C. è quindi quello di affiancare e supportare il Capo del Compartimento, aiutandolo nell’attività di direzione e coordinamento degli interventi.
Per la gestione di tali attività è necessario:
- determinare la gravità della situazione in mare e lungo le coste;
- stabilire una strategia ed una scala di priorità degli interventi;
- decidere il tipo di risposta, tenendo anche conto degli interessi economici delle popolazioni colpite e delle esigenze ambientali;
- ottenere la disponibilità di risorse, anche in termini di autorizzazioni alla spesa;
- stabilire in tempo una strategia per il trattamento e lo smaltimento degli olii raccolti e di ogni altro residuo oleoso, o contaminato, da ricevere a terra e avviare a discarica;
- registrare ogni evento, valutazioni collegiali, ordini, decisioni, che successivamente, potranno incidere su questioni di carattere assicurativo e amministrativo;
- mantenere un costante collegamento con la gerarchia e le Autorità di Governo.
- Struttura del C.L.P.C.C.
E’ strutturato in due livelli:
Il primo, cuore del sistema, è articolato in:
- Comitato direttivo (con compiti decisionali)
- Comitato tecnico (con compiti tecnici)
- Comitato logistico (con compiti esecutivi)
Il secondo, di supporto, è suddiviso in:
- gruppo finanziario;
- gruppo amministrativo;
- gruppo ambientale;
- gruppo pubbliche relazioni;
- (ufficiale di collegamento)
- Comitato direttivo
Il “Comitato direttivo”[1]ha compiti decisionali, ed è responsabile delle strategie generali. In particolare, si occupa di tutto quanto attiene:
- la scala di priorità, il tipo di risposta;
- gli aspetti finanziari generali delle operazioni;
- il coordinamento con le analoghe strutture delle altre Amministrazioni/Organismi coinvolti e i contatti con le Autorità di Governo, le Autorità locali, la gerarchia, la stampa, i cittadini;
- la emanazione dei “rapporti di situazione”, basati sulle notizie fornite dal “Comitato tecnico”.
- Comitato tecnico
Il “Comitato tecnico”[2]è responsabile dello studio dei metodi e delle tecniche più adatte da utilizzare per combattere l’inquinamento, ivi compresi gli aspetti riguardanti il deposito temporaneo e lo smaltimento dei prodotti inquinanti e dei residui oleosi/contaminati recuperati.
Oltre ai compiti prettamente tecnici, si occupa di:
- dislocare le risorse secondo le priorità indicate dal “Comitato direttivo”;
- aggiornare il “Comitato direttivo” sulla consistenza delle risorse;
- mantenere i contatti con le organizzazioni private sotto contratto e con le altre squadre operative, assegnando i compiti in attuazione delle decisioni assunte dal Capo del Compartimento, sentito il “Comitato direttivo”;
- aggiornare giornalmente il “Comitato direttivo” sulla situazione generale.
Il “Comitato logistico”[3] è responsabile dell’attività di reperimento delle risorse, in stretto contatto con il “Comitato tecnico”:
Oltre ai compiti esecutivi,in particolare si occupa di coordinare gli aspetti connessi con:
- il trasporto e l’avvio delle risorse nelle zone e luoghi ove debbono operare;
- la ridislocazione delle risorse, a seconda delle mutate esigenze.
Il “Comitato logistico” mantiene costantemente aggiornato il “Comitato tecnico” sulla consistenza ed efficienza delle risorse in campo e disponibili.
- Gruppi di supporto
Elementi indispensabile per il buon funzionamento del C.L.P.C.C. sono i “Gruppi di supporto”, costituiti dal personale addetto alle sezioni della Capitaneria (P.G., Naviglio, ecc.):
- il Gruppo finanziario
- il Gruppo amministrativo
- il Gruppo ambientale
- il Gruppo pubbliche relazioni
Il Gruppo finanziario, in stretto contatto con il “Comitato direttivo” e il “Comitato logistico”, mantiene costantemente aggiornati e sotto controllo gli aspetti legati alle spese che vengono impegnate a causa della gestione dell’emergenza.
Si occupa tra l’altro di:
- predisporre la documentazione giustificativa (tecnica e contabile), che deve, poi, essere utilizzata a supporto delle richieste di rimborso e/o compensazione assicurativa;
- fornire al “Comitato direttivo” una situazione giornaliera delle spese.
Il Gruppo amministrativo, responsabile del supporto generale al C.L.P.C.C., provvede:
- al coordinamento generale di tutte le attività all’interno del C.L.P.C.C., e al lavoro di segreteria (gestione del flusso di informazioni, registrazione, protocollo, corrispondenza, stesura dei verbali di riunione);
- all’aggiornamento dei quadri situazione, mappe e cartografia;
- al vitto e generi di conforto per il personale del C.L.P.C.C.;
- ai controlli di sicurezza.
Il “Gruppo ambientale”, in contatto con il “Comitato direttivo” e il “Comitato tecnico” si occupa:
- di fornire consigli, ove richiesti, su tutti gli aspetti ambientali riguardanti le zone colpite o minacciate, comprese questioni legate all’uso delle varie opzioni di risposta possibili;
- di avanzare ipotesi sull’impatto ambientale, in dipendenza dell’evolvere dell’inquinamento;
- di curare i contatti con i gruppi ambientalisti e di difesa della natura accreditati, ove ve ne siano.
Ed infine il “Gruppo pubbliche relazioni”, in stretto contatto con il Comitato direttivo, è responsabile:
- dei contatti con la stampa e gli altri organi di informazione;
- della preparazione e organizzazione delle conferenze stampa tenute dal Capo del Compartimento (o Ufficiale da lui delegato) insieme con il “Comitato direttivo;
- della distribuzione all’interno e all’esterno del CCC dei comunicati stampa;
- dell’organizzazione delle riunioni quotidiane del CCC presiedute dal Capo del Compartimento.
Per i contatti con le strutture decisionali/operative costituite presso le Autorità locali, il “Comitato direttivo” può avvalersi di uno, o più, ufficiali di collegamento.
- Composizione del Centro Comando e Controllo
A far parte dei vari Organismi del “Centro di Comando e Controllo”, il Capo del Compartimento può chiamare anche personale estraneo al Corpo delle Capitanerie di Porto. Ove lo ritenga necessario il Capo del Compartimento marittimo può chiedere al Comando Generale delle Capitanerie di Porto l’invio di personale del Corpo, particolarmente esperto e preparato in particolari discipline (normativa internazionale e nazionale, aspetti tecnici legati agli inquinamenti, aspetti giuridico-amministrativi e assicurativi, comunicazioni, sistemi informatici, problemi ambientali, pubbliche relazioni, ecc.), in grado di fornirgli tutto l’aiuto ed il supporto indispensabile per una migliore e più efficace gestione dell’emergenza
[1] Composizione: Comandante, Comandante in 2^, capo Servizio Operativo-Ambiente, rappresentante Autorità portuale
[2] Composizione: capo Sezione Demanio, Capo Sezione Operativa, Capo Sezione Sicurezza Navigazione, Nostromo (quando l’evento interessa la zona portuale), Chimico del porto, Ente di classifica della Nave coinvolta (a richiesta dal Capo del Compartimento), Rappresentante Armamento della Nave coinvolta (a richiesta dal Capo del Compartimento), Rappresentante del Comune costiero (quando interessato), Rappresentante VV.FF. (a richiesta del Capo del Compartimento).
[3] Composizione: Capo Servizio Mezzi Navali, Capo Servizio Amministrativa, Capo Sezione Ambiente e Rappresentante Autorità Portuale.odalità operative