Sciabica da natante

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La «sciabica da natante» ha origini danesi e risale a oltre un secolo fa. E’ poco diffusa in Italia e la si usa generalmente su quei fondali dove lo strascico, causa le asperità varie, è possibile solo per tratti brevi. Le maglie devono avere 40 mm di apertura. Deroghe possono essere concesse per la cattura di novellame
Dalla barca si getta in mare una “boa” con il capo di un calamento e si inizia a calare in mare la rete a semicerchio. Alla fine della cala si ritorna sulla “boa”. Tale operazione in origine del tutto manuale, oggi si avvale dell'aiuto di verricelli.
Questa fase assomiglia molto al sistema di pesca con lo strascico.

 

La figura descrive le fasi di pesca con questo sistema

Con la sciabica si pescano soprattutto latterini, triglie, sogliole, cefali, orate, rossetto e bianchetto ed alcuni cefalopodi, come polpi e seppie.

 


  • Sciabica da spaggia (peculiarità):
  1. questi attrezzi sono formati da varie pezze di rete di forma e dimensioni di maglie diverse, molto simili alle reti a circuizione.
  2. caratteristica principale dell’attrezzo: prevalenza dei piombi sui galleggianti (non si vedono i galleggianti in superficie); la lima da piombi tocca il fondo, per questo motivo segue la normativa delle reti a strascico.
  3. le dimensioni delle maglie variano lungo la rete: le più piccole sono al centro dove si forma il sacco. Le maglie sono grandi sulle braccia da cui si dipartono due lunghi cavi detti “calamenti” o “reste” che servono per aggregare il pesce e trainare la rete.
  4. in alcune località è rimasta solo come tradizione.
  5. il tiro dalla spiaggia necessita di molte persone.
  6. i calamenti hanno .,o scopo di spaventare il pesce e incanalarlo verso la parte centrale della rete.