Misuratore triangolare
Attualmente in dotazione a tutte le Capitanerie di porto, è dimensionato e tarato in rapporto al misuratore a carico longitudinale (in modo che la forza trasversale, esercitata sulla maglia dai bordi convergenti dello strumento, fosse uguale a quella prevista per l’altro misuratore) e presenta le seguenti caratteristiche:
- è costruito con una lamiera in acciaio inox a forma di triangolo con uno spessore di 2 mm ed ha un angolo di taglio (rastrematura) di 15°;
- la forza premente che viene esercitata sullo strumento è di 10 N (circa 1 kgf), questa forza è controllata da una molla opportunamente tarata posta all'interno del manico.
Sul manico sono riportate una serie di “tacche” che indicano il valore della forza premente, quella centrale, più marcata, corrisponde alla forza premente di 10 N, che sviluppa tangenzialmente una forza di circa 40N.;
- lo strumento è in grado di misurare aperture di maglia da 20 a 50 mm.
La regolamentazione nazionale non prevede la certificazione della calibrazione e taratura delle molle.
Misuratore Triangolare
- Metodo di misura col misuratore triangolare
Fermo restando la scelta delle maglie bagnate, per misurare l'apertura della maglia col “Misuratore triangolare italiano” necessitano due operatori: uno tiene ben tesa la rete sul piano orizzontale, l'altro inserisce lo strumento perpendicolarmente alla rete in modo da misurare l'apertura della maglia nella descrizione N in cui la maglia raggiunge la massima estensione.
L'operatore che effettua la misura spinge sul manico del triangolo finché non raggiunge la “tacca” dei 10 N, cercando di non oltrepassarla perché falserebbe il risultato della misura dando un valore più elevato.
La Circolare dell'ex MMM N° 622714 del 16/3/83 modifica il metodo di calcolo precedentemente illustrato, in effetti si calcola sempre la media aritmetica delle 20 misure, ma non si fa più cenno all'intervallo di fiducia. La semplice media aritmetica va arrotondata al decimo di millimetro ed è ammessa una tolleranza di 3 millimetri. Inoltre la stessa Circolare rammenta che il “misuratore triangolare” deve essere utilizzato unicamente per la misurazione delle maglie delle reti al traino che operano sul fondo del mare. Quindi sono escluse: le reti da posta, le reti a circuizione e le reti al traino pelagico (volanti).
Approfondimenti:
E’ uno strumento più semplice del "misuratore a carico longitudinale", formato sostanzialmente da un triangolo isoscele, con angolo al vertice di 15°. Lo strumento viene inserito nella maglia con una determinata forza e sui due lati obliqui del triangolo si legge la misura della maglia. E’ lo strumento descritto nell’art. 110 bis del DPR 1639/68 e considerato come lo strumento di normale uso nei controlli. Gli organi di vigilanza e controllo italiani sono forniti di tale strumento.
Per una più dettagliata descrizione e per le modalità di uso si rimanda alla norma UNI 8738/861, parte II. Lo strumento è abbastanza preciso e nell’uso non ha mai evidenziato difficoltà. Ha un costo limitato, è facile da ritarare in caso di dubbio sulla lettura della forza applicata, è robusto. Il difetto più grosso imputabile allo strumento è legato allo stesso suo principio di funzionamento. Come detto, nel manico è inserita una molla che permette di leggere il carico applicato alla maglia. Permette di leggere, non lo limita. Se l’operatore non smette di spingere al raggiungimento del carico fissato, lo strumento continua a penetrare nella maglia e la misura della maglia viene falsata; si ottiene un valore più grande di quello che si sarebbe ottenuto lavorando come prescritto. L’operatore in questo caso commette un errore, ha la possibilità di accorgersene e di scartare quindi il risultato di quella misura. Con lo strumento ICES questo non sarebbe potuto accadere perché lo strumento avrebbe impedito il superamento della forza prevista.