Attribuzioni e compiti
Il R.A.M. svolge attività di raccordo tra Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare ed il Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto in tutte le questioni coinvolgenti i compiti stesso del Corpo in materia di tutela dell'ambiente marino e delle coste.
- Nel più generale contesto di dette attività, il R.A.M. oltre a quelle sopra indicate:
- coadiuva il Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto nelle attività di formazione ed accrescimento della cultura ambientale del Corpo;
- svolge attività di raccordo con le Capitanerie di porto per ottimizzare la trattazione delle problematiche riferite alla tutela dell'ecosistema marino e costiero nonché per gli aspetti relativi alla tutela delle acque marine e portuali dagli inquinamenti;
- costituisce elemento di collegamento tra la Direzione Generale per la Protezione della Natura – Divisione VI (Tutela del Territorio Terrestre e Marino dall'Inquinamento) e la Centrale Operativa del Comando Generale del Corpo delle Capitanerie di Porto e gli Uffici marittimi interessati per territorio da inquinamenti rilevanti delle acque marine e delle coste;
- costituisce elemento di supporto quale Focal Point nazionale individuato presso le Direzioni, per l'elaborazione e l'aggiornamento degli adempimenti discendenti dal recepimento di Convenzioni internazionali o Direttive Comunitarie in materia ambientale;
- collabora con le competenti Direzioni Generali nella trattazione delle problematiche inerenti la sicurezza e tutela dell'ecosistema marino/costiero in genere;
- funge da organo consultivo a favore delle Direzioni generali richiedenti, nonché dell'Ufficio Legislativo;
- predispone, di concerto con il Segretariato Generale, il Gabinetto e le competenti Direzioni Generali, nonchè in raccordo con il Comando Generale del Corpo delle capitanerie di porto, atti convenzionali e protocollari concernenti lo stanziamento di risorse finanziarie per lo svolgimento delle istituzionali finalità del Corpo in materia di tutela dell'ecosistema marino e costiero;
- provvede, anche in raccordo con gli istituti scientifici riconosciuti (ISPRA; CNR) e le stesse competenti strutture specialistiche interne del Ministero alla realizzazione e finalizzazione di progetti di specifico interesse nel campo della tutela dell'ecosistema marino e costiero.
Con l'entrata in vigore del citato Decreto Direttoriale 24 aprile 2008 il RAM ha altresì assunto ulteriori attribuzioni istituzionali di natura tecnico/operativa in materia di :
- promozione della sicurezza ambientale in mare, con riferimento al rischio di incidenti marini;
- pianificazione e coordinamento, d'intesa con la Centrale Operativa del Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto degli interventi in caso di emergenza;
- monitoraggio aereo antinquinamento e sorveglianza delle aree marine protette;
- monitoraggio del sistema di segnalamento marittimo delineante le aree marine protette;
- monitoraggio dei dati relativi agli adempimenti derivanti dall'applicazione della Convenzione internazionale Marpol 73/78 e dalle altre convenzioni IMO per la tutela dell'ambiente marino;
- raccolta dati relativi alle principali attività di vigilanza ambientale.
Da tali linee di attività vengono fatti discendere nuovi compiti, a carattere solo apparentemente amministrativo, che si sostanziano:
- nella cura della verifica dei piani locali antinquinamento attraverso periodiche ispezioni da eseguirsi in concomitanza alle esercitazioni all'uopo pianificate;
- nel fornire il supporto, anche sul posto mediante personale specializzato, alle Autorità marittime periferiche nella gestione di dichiarate emergenze locali che comportino l'eventuale bonifica di una nave sinistrata o altre situazioni di criticità che possano richiedere un supporto decisionale complesso;
- nel contribuire ad una valutazione congiunta con la Direzione Generale in merito alla gestione degli inquinamenti che si verifichino nelle acque territoriali e nell'alto mare;
- nel collaborare all'elaborazione di linee guida per l'aggiornamento puntuale ed uniforme dei piani locali antinquinamento, alla luce delle eventuali innovazioni alla normativa internazionale e comunitaria, con particolare riguardo ai “Luoghi rifugio” su disposizione della Direzione generale e del Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto;
- nel collaborare all'aggiornamento del “Manuale delle procedure operative in materia di tutela e difesa dell'ambiente marino e per gli interventi di emergenza in mare”;
nonché ulteriori ed altrettanto importanti compiti direttivi, concernenti, in particolar modo:
- la realizzazione ed operatività in un'area dedicata del c.d. “Centro osservazione per i potenziali inquinanti derivanti dalle navi”, attraverso uno specifico collegamento in rete con le autorità marittime periferiche al fine di:
- esercitare un'efficace controllo in merito alla gestione di tutti i potenziali inquinanti prodotti dalle navi riconducibili agli annessi I, II, IV e V della MARPOL 73/78 (idrocarburi, acque di sentina, acque nere di bordo, organismi alieni, acque di zavorra, ecc.)
- verificare le modalità di gestione dei servizi di raccolta degli inquinanti prodotti dalle navi da parte dei soggetti affidatari negli ambiti portuali;
- classificare, sviluppare e valorizzare i dati nazionali derivanti dall'applicazione della Convenzione internazionale Marpol 73/78 e dalle altre convenzioni IMO per la tutela dell'ambiente.
Ai sensi dell'art. 5 del suddetto Decreto Direttoriale, il Capo del Reparto Ambientale Marino può essere delegato dal Direttore generale della Direzione Generale per la protezione della natura Ministero dell'Ambiente e della Tutela del Territorio e del Mare a presiedere l'unità di crisi, prevista dalla legge 28 febbraio 1992 n. 220 ed attivata con decreto direttoriale DEC/DPN/167 in data 8 febbraio 2008 presso la centrale operative del Comando generale del Corpo delle capitanerie di porto.