Tenente Generale di Porto Francesco SERRA MANINCHEDDA

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Il Tenente Generale di Porto Francesco Serra Maninchedda n​​asce in Sardegna il 5 marzo 1892 a Porto Torres in provincia di Sassari. Dopo aver completato gli studi liceali entra nel 1911 nell’amministrazione delle Capitanerie di porto con il grado di Applicato di porto di 2^classe. La sua prima destinazione sarà Genova. Già in questa sede dà prova di coraggio ed ardimento – tratti costanti del suo carattere – riuscendo a trarre in salvo un barcaiolo in pericolo di vita. Attende nella sede ligure sino al 1914 per esser poi trasferito a Taranto. Trascorre gli anni della Prima Guerra Mondiale in Libia quando, militarizzato con il grado di Tenente, ha la reggenza della Capitaneria di Bengasi. Anche nella città libica si segnala per il suo spirito di sacrificio. Infatti, durante una tempesta, recupera ventidue naufraghi del piroscafo “Alba M.” meritandosi una Medaglia di Argento al Valor di Marina. Merita un’altra decorazione, questa volta di Bronzo, per aver salvato un passeggero caduto in mare da un piroscafo. Promosso Capitano dal 1920, rientra in Italia nel 1921 dopo un breve periodo a Tripoli, dove si segnala per la personale opera di soccorso nei confronti di un bagnante e di due improvvisati soccorritori. Problemi fisici, dovuti a causa di servizio, lo mantengono fuori dalle attività per ben due anni. Tornato nel 1923 a Genova, rientra in quella che sarà la sua sede fino alla Seconda Guerra Mondiale: l’Africa. Dopo un breve periodo nel 1924 a Tripoli, trascorre quasi due anni al comando degli Uffici Circondariali di Misurata e della Sirte. Rientra alla Capitaneria di Tripoli con l’incarico di Comandante in II e Vice Direttore Marittimo, con il grado di Maggiore di Porto. Anche nella sede di Tripoli Serra Maninchedda darà prova di coraggio e ardimento nelle operazioni di soccorso, guadagnandosi la stima dei collaboratori e quella dei superiori. Dal 1929 al 1941 l’ormai Colonnello Maninchedda alterna periodi a Genova a lunghi anni di comando nell’Africa Orientale, nelle sedi di Massaua e nella Direzione Marittima di Mogadiscio. Nella capitale somala viene catturato e fatto prigioniero dagli Inglesi, che lo trattengono fino al 1944. Viene riammesso al servizio solo nel 1945, e impiegato al comando della Direzione Marittima di Ancona prima e Venezia poi. Nominato Tenente Generale, dal 1951 siede al vertice dell’Ispettorato Generale del Corpo sino al 31 dicembre 1954, giorno del congedo. Muore a Roma il 14 Aprile 1959.

È stato insignito delle seguenti onorificienze:

  • Autorizzato a f​​regiarsi del distintivo con il motto “Libia” Attestato ufficiale di benemerenza “per avere, mentre si trovava su una barca a vapore, il 27 gennaio 1914, tratto in salvo un barcaiolo che stava per essere travolto dalle eliche in moto di un piroscafo, nel porto di Genova, riportando, per non abbandonare il pericolante, che sorreggeva, varie contusioni in seguito ai ripetuti urti della pirobarca contro il piroscafo”.
  • Medaglia d’Argento al Valor di Marina: “Durante la notte dal 20 al 21 gennaio 1917, affrontando nella più profonda oscurità in mare tempestoso, si avventurò per ben tre volte, dapprima con un rimorchiatore e successivamente con un’imbarcazione a remi, tra i frangenti della secca Diamante Petro nella Rada di Bengasi, e con calma perizia ed ardimento, seppe, fra i continui rischi, compiere felicemente il salvataggio di 22 naufraghi componenti l’equipaggio del p.fo “Alba M.” andato in secco in quella costa e traversatosi al mare con grave pericolo di perdersi totalmente”.
  • Campagna di guerra 1915-17-18 “per il servizio prestato in occasione di fatto d’arme e missioni speciali compiuti a bordo di RR.NN. in Cirenaica”.
  • Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa della guerra 1915-1918.
  • Autorizzato a fregiarsi della medaglia a ricordo della Unità d’Italia.
  • Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa della vittoria Interalleata. Campagna di guerra in dipendenza della guerra italo turca 1916-1919-20-21. Croce al merito di guerra in dipendenza di ferita riportata in guerra.
  • Medaglia di Bronzo al Valor di Marina: “con rara perizia e sprezzo del pericolo, armato un pattino di sua proprietà, correva, malgrado la violenza delle onde, in aiuto di un bagnante che, allontanatosi imprudentemente dalla riva era stato trascinato dalla corrente e, posto nell’impossibilità di far ritorno a terra, riuscendo a trarlo in salvo assieme ad altri due animosi, che gettandosi a nuoto per soccorrere il pericolante, correvano a loro volta pericolo di rimanere vittima del loro generoso tentativo” (Tripoli, spiaggia dei dirigibili, 21 agosto 1921).
  • Autorizzato a fregiarsi della medaglia con il motto “Campagna d’Africa”.
  • Medaglia di bronzo al Valor di Marina: “nel dirigere, durante una mareggiata, una difficile manovra per lo sbarco di passeggeri di un piroscafo, scorto uno di questi che, caduto in mare, versava in grave pericolo, si lanciò vestito in suo soccorso riuscendo con abilità ad evitare di essere schiacciato tra il piroscafo e la maona dalla quale si era lanciato” (Rada di Bengasi, 31 dicembre 1917).
  • Campagna d’africa Orientale 1935-1936. Autorizzato a fregiarsi della medaglia commemorativa per le operazioni in Africa Orientale Medaglia di Bronzo al valor di Marina “in occasione di un incendio manifestatosi a bordo di un piroscafo carico di benzina, si recava – non senza rischi - sulla nave e dando immediata disposizione per il suo allontanamento da altro naviglio carico di infiammabili ed esplosivi, riusciva ad evitare un pericolo di gran lunga maggiore”. Mogadiscio, 27 aprile 1936.
  • Medaglia di Bronzo al V​alor di Marina “in occasione del sinistro, causato dallo scoppio delle caldaie, del p.fo “Cesare Battisti” sul quale si trovava per ragioni di servizio, assumeva, sebbene in minorate condizioni di salute, la direzione e lo sgombero dei feriti e del personale imbarcato, dando prova di perizia e di sereno coraggio” (Massaua, 23 dicembre 1936).
  • Commendatore nell’ordine coloniale della Stella d’Italia.
  • Cavaliere nell’ordine di Ss. Maurizio e Lazzaro.
  • Ufficiale nell’ordine della Corona d’Italia.
  • Croce d’oro sormontata dalla corona Reale per 40 anni di servizio.
  • Campagna di guerra 1940-1941.
  • Commendatore nell’ordine “al merito della Repubblica Italiana”.
  • Medaglia Mauriziana al merito per dieci lustri di carriera.
  • Autorizzato a fregiarsi del nastrino di guerra 1940-1943.
  • Autorizzato a fregiarsi del nastrino di guerra 1944-1945.​

 

 Comandante Generale delle Capitanerie di Porto dal 01/02/1951 al 31/12/1954

da www.guardiacostiera.it/