Si tratta di un reato di creazione giurisprudenziale che si verifica quando l’offesa commessa dall’agente a un bene giuridico tutelato dall’Ordinamento giuridico, si protrae nel tempo per effetto di una sua condotta persistente e volontaria.
Si tratta dunque di un "reato di durata" caratterizzato dal fatto che l'evento lesivo e la sua consumazione perdurano per un certo periodo di tempo.
Il reato si compone di due fasi:
Nei reati permanenti acquista rilevanza giuridica non solo la condotta criminosa del soggetto agente che realizza la lesione del bene ma anche e soprattutto quella successiva di mantenimento.
Tale reato cessa nel momento in cui il reo mette fine alla sua condotta volontaria di mantenimento dello stato antigiuridico.
I requisiti di tale fattispecie sono dunque: carattere continuativo del comportamento criminoso e la volontà e la persistenza della condotta dell’agente.
Il carattere della permanenza non è un elemento caratteristico di questa particolare figura di illecito (giacché il reato si perfeziona con il semplice verificarsi del primo evento) ma va a incidere sulla determinazione della pena.
â–º Nel nostro Ordinamento penale sono previste diverse figure del reato permanente tra i quali:
Non è pacifica in dottrina la distinzione fra il "reato continuato" e il "reato permanente" e la stessa distinzione normativa non è da tutti condivisa. La differenza consisterebbe infatti nella eventuale pluralità di azioni da considerarsi singolarmente reati ripetuti (reiterati), ovvero nella configurabilità di un reato unico, all'interno di un arco temporale rilevante durante il quale perduri una situazione di illecito.