L’Italia, con il D.P.R. 26 Aprile 1977, n° 816, ha adottato un «sistema di linee di base» articolato in 38 segmenti complessivi, che ha portato ad una notevole semplificazione del margine esterno del mare territoriale, passato ad uno sviluppo lineare inferiore a 5000 km, rispetto ad uno sviluppo costiero effettivo di 7418 km. L’iniziativa legislativa ha determinato la "chiusura", oltre che del Golfo di Taranto come baia storica, dell’Arcipelago Toscano, delle Isole Pontine e dei Golfi di Napoli e Salerno con le Isole dell’Arcipelago campano, del Golfo di Squillace, di Manfredonia e delle Isole Tremiti con linee congiungenti Peschici, e del Golfo di Venezia.
Le linee di base dritte e le linee di chiusura delle baie naturali e storiche, per la determinazione delle linee di base a partire dalle quali è misurata la larghezza del mare territoriale italiano, sono riportate nella «Carta Nautica n.330/LB», annessa al citato D.P.R.
Sistema di linea di base italiana (Carta nautica n. 330 LB)
La delimitazione delle acque territoriali tra l'Italia ed i Paesi confinanti è stata attuata con:
Convenzione di Parigi 1986